Il 12 agosto 1911 nessuno si aspettava niente di particolare ai campionati AAU (l’Amateur Athletic Union, l’associazione che curava gli sport dilettantistici e deteneva l’accesso ai giochi olimpici in America) che si stavano per svolgere nella baia di Honolulu,all’epoca la piccola capitale di una specie di colonia oceanica degli Stati Uniti.
Gli hawaiani erano niente di più di principianti senza organizzazione, decisamente improvvisati come atleti. Erano sempre in acqua a surfare, ma non avevano né tecnica, né allenamento, né tradizione capace di competere con gli americani del continente.
Immaginate l’effetto che fece vedere un giovanotto, sebbene prestante, che vinceva tutte le gare con tempi che nessuno aveva mai visto: 220 y, 2’42.4, 100 y, 55,4 e 50 y 24,2 .
Nessuno poteva crederci tantomeno il dirigente federale più importante presente sul posto, Otto Whale che era stato l’allenatore del più grande crawler esistito all’epoca, Charles Daniels, detentore praticamente di tutti i record dello stile libero.
Tutti pensarono ad un errore nelle misure del campo gara, poi se la presero coi cronometri: 4,6 secondi sotto il record nei 100 e 1,6 nei 50 non era possibile.
Solo dopo alcuni anni furono accettati quei 3 record, e solamente perché nel frattempo, quel giovanotto dal nome impronunciabile di Duke Pahoa Kahinu Mokoe Hulikohola Kahanamoku era diventato il nuotatore più famoso, più vincente e più ammirato che fosse mai comparso nel panorama internazionale.