Premetto che non voglio far scoppiare nessuna polemica ne essere il paladino della giustizia ma questo è il periodo in cui si rifanno i tesseramenti e ritengo importante esprimere quanto segue dando dei suggerimenti espliciti alle parti che potenzialmente potrebbero confondersi e altri tra le righe a chi si vuole porre il problema senza impermalosirsi.
Questo articolo vuole fare un po’ da “guida” a quella lunghissima lista di genitori che ogni anno firmano un tesseramento per i propri figli senza sapere realmente cosa stanno firmando!
Pubblico questo articolo perché sempre più frequentemente in questi anni sono stato contattato privatamente da ogni angolo di Italia da genitori o atleti disperati e desiderosi di cambiare società, ognuno con i propri motivi ma impossibilitati a farlo in quanto la società di appartenenza evidentemente interpreta la “proprietà” del cartellino a mio avviso in modo sbagliato.
Trattasi della classica circostanza in cui atleta e società non vanno più d’accordo e quindi succede che la richiesta di svincolo di un atleta viene negata in relazione a quella regola federale che consente giustamente alle società di tutelarsi in base al lavoro formativo svolto con l’atleta nell’arco del tempo che determina appunto il vincolo di appartenenza ad un determinato sodalizio sportivo, con alcune differenze in base alla disciplina che si pratica, la pallanuoto per esempio ha modalità diverse, lo vedremo tra qualche riga. Allo stesso tempo però il conflitto un po’ si crea nel momento in cui ogni società è definita “dilettantistica” e di conseguenza molti mi hanno chiesto come sia possibile che il cartellino di un atleta diventi una “proprietà” nel momento stesso in cui è un “dilettante” e non un “professionista”, il problema secondo i miei modesti principi non si dovrebbe neanche porre a prescindere nel momento in cui abbiamo a che fare con atleti talmente giovani come esordienti oppure categoria ragazzi ai quali vengono negate le proprie necessità in virtù di queste regole che pur giuste mettono le società nella condizione di fare il bello e il cattivo tempo con le vite degli adolescenti spesso e volentieri “bruciandoli” in nome del frequente detto “o con me o con nessun altro!”, semplicemente utilizzando l’opzione PALLANUOTO nel tesseramento, ci siete?
A questo punto la domanda nasce spontanea: è giusto vincolare un atleta esordiente oppure categoria ragazzi impedendo di poter cambiare società causandone il ritiro e a volte anche uno stato apatico che allontana l’atleta dal nostro ambiente sportivo? La mia risposta è no.
Basterebbe semplicemente applicare queste regole federali solo esclusivamente con atleti di un determinato livello che sono orientati verso il professionismo e intorno ai quali gravità davvero un impegno economico di un certo livello, ma con i piccoli trovo che sia davvero assurdo, trovò giusto offrire l’opportunità alle società di tutelarsi ma il buon senso mi dice che con giovani nemmeno si dovrebbe pensare al vincolo, ma c’è di più, il barbatrucco!
Tra le tante mail che mi arrivano e alle quali io rispondo suggerendo appunto la questione sulla pallanuoto ce ne sono molte che mi pongono il quesito: “ma mio figlio che pallanuoto non ne ha mai fatto perché deve essere vincolato?!”
La risposta è semplice, nella pallanuoto il vincolo parte già dalle categorie corrispondenti a quelle utili per fare i campionati Under 13, quindi esordienti, e allora non poche società quando fanno i tesseramenti tra vedere e non vedere attivano il tesseramento anche per la pallanuoto, poi magari l’atleta tal dei tali non vedrà mai nemmeno l’ombra di una porta e di un pallone ma nel frattempo con questo semplice barbatrucco la società vincola l’atleta che se anche non ha mai fatto nessun campionato di pallanuoto resterà bloccato in virtù di quella minuscola vidimazione che nessuno controlla mai quando si firma il modulo di tesseramento ad inizio stagione.
Ci siete? Ecco svelato il perché molti esordienti sono vincolati già da tale categoria, perché sono tesserati anche per la pallanuoto.
Detto questo propongo 3 cose:
1) Che le società si facciano un esame di coscienza, tutelarsi va bene ma legare un bambino a forza è pura cattiveria.
2) Che la federazione sanzioni le società che “abusano” di tale modalità dove fosse dimostrato oppure sempre se dimostrato con controllo dei referti, se un atleta NON ha partecipato a nessuna competizione federale nella pallanuoto e di conseguenza il suo nome non compare nel referto di una partita ufficiale, che lo svincolo (fino alle categorie previste) sia dovuto.
3) Che bisogna stare sempre MOLTO attenti quando si mettono le firme nei moduli, e in questo caso molto genitori devono fare “mea culpa” perché ogni anno firmano un documento senza nemmeno sapere cosa sia.
A proposito di quest’ultimo punto aggiungo che si dovrebbe controllare sempre quali sono le caselle vidimate affianco allo spazio dove si deve firmare per il tesseramento, nella foto è molto chiaro, nel modulo dove ogni anno firmate ci sono i dati della società, quelli degli atleti, gli spazi per la firma e le caselle in cui è vidimata la disciplina, chiaramente sono stati omessi gli atleti nella lista e i dati dellamsocieta ma ciò che è importante sono le caselle: N per il Nuoto, SY per il Nuoto Sincronizzato, FO per il Fondo, e P che vuol dire Pallanuoto ed è la sigla che vincola sin dalla categoria ESORDIENTI, queste sono cose che dovete sapere nel momento in cui firmate il tesseramento!
Qualcuno mi odierà lo so, altri forse apprezzeranno, io trovo assurdo che ragazzini così giovani vengano bloccati in nome di un tesserino, lo sport dovrebbe avere ben altri valori.
Buona stagione a tutti e prima di firmare controllate mi raccomando! 😉