Me la sono presa comoda, direi molto comoda, ma del resto sul Nico Sapio in fatto di notizie si è detto tutto, ormai tutti parlano di tutto, di tempi, di record, di prestazioni, delle medaglie, spesso si parla sempre delle solite cose e tutti quasi in tempo reale raccontano le gesta dei grandi campioni, direi che è anche normale.
Mi piace però notare che oltre i big, i record e le prestazioni le hanno fatte anche i più giovani, meno conosciuti ma pur bravi, ad esempio che bella gara quella dei 200 misti tra Roberta Circi e Costanza Cocconcelli, che bella Anna Pirovano all’attacco delle più quotate Sara Franceschi e Laura Letrari, ma che dire di Giorgia Meloni che pur juniores nei 100/200 rana ha scelto gareggiare tra le grandi inseguendo una finale è rinunciando alla quasi certa medaglia tra le sue pari età, finale poi conquistata nei 200 rana andando oltre il tempo, quel 2.41 che lei ha buttato giù di 8 secondi nelle batterie di qualificazione portando il nuovo limite a 2.33 e spiccioli, per poi buttarsi in acqua il pomeriggio nella corsia 1 mentre tra i volumi più alti mai sentiti il mito di Renato Fusi nella sua immortalità raccontava l’ennesima gara della sua lunghissima carriera.
Renato Fusi, un uomo che va davvero oltre il tempo, era lo speaker dei campionati italiani già da quando io ero ragazzino, e ora a 43 anni lo rivedo e risento come se il tempo per lui si fosse fermato, grinta, competenza e capacità di gestione della platea che solo un’organizzazione di livello altissimo può sostenere, quella della Genova Nuoto guidata da Mara Sacchi che ha messo su una 44ª edizione talmente bella che il prossimo anno sarà difficilissimo superarla, ma presumo che Cristina Nistri e il comitato ligure che sono stati fondamentali nella parte organizzativa della gara sapranno essere ancor di più efficienti trovando le soluzioni e risolvendo talmente bene gli inconvenienti di percorso che nessuno si è accorto che ci sono stati.
Ma che ne sanno le migliaia di bambini e genitori che affollavano le tribune della bellissima Sciorba, loro vanno oltre il tempo, applaudono giustamente le prestazioni ma alla fine dei conti la maggior parte di loro non ha interesse al tempo, vanno oltre, è bello lo spettacolo, non tanto come nuotano e quanto fanno, vanno oltre il tempo, spesso senza guardare il tabellone se non per vedere quale è il nome in cima alla lista.
E i bambini? orgogliosi inseguivano freneticamente i grandi campioni, non solo Federica, non solo Filippo, non solo Luca, ma anche sopratutto Nicolò Martinenghi, che ancora io lo considero uno normale, un piccolo, perché sebbene lui sia ormai un big il suo modo di essere va oltre il tempo, campione in acqua ma ragazzo fuori.
Ma torniamo ai bambini, secondo voi loro lo sanno quanto ha fatto Federica Pellegrini nei 100 stile libero appena vinti al Nico Sapio? Certo che no, a loro non interessa, vanno oltre il tempo anche loro, perché non c’è tempo da perdere, si rischia di perdere l’occasione di una foto magica che resterà per tutta la vita, un po’ come quella di Diletta Carli bambina con Filippo Magnini campione del mondo, un po’ come quella di Joseph Schooling con Michael Phelps, una foto magica che andando oltre nel tempo può rivelare una storia altrettanto magica.
Sapete perché questa volta la mia macchina fotografica è rimasta a casa? Dico la verità, l’ho dimenticata, per fortuna c’era PapàRazzo ma sopratutto per fortuna l’ho dimenticata, perché questo mi ha permesso di vedere tutto il resto, la sicurezza dei più bravi, l’entusiasmo dei più giovani, la felicità dei bambini e l’esperienza dei più grandi, tutte cose che mi hanno fatto vedere ancora una volta che oltre il tempo, c’è molto altro, le persone.