È un maestro, ma di quelli che possono tranquillamente essere considerati una enciclopedia del nuoto, Paolo Tondina, allenatore, docente, ci sarebbero molti altri appellativi di livello ma preferisco riportarvi solo uno dei suoi ultimi post che meritano tanta riflessione da parte degli atleti ma anche dagli allenatori, affinché ci si renda conto di quelle che sono le realtà, per gli atleti si tratterebbe di perdere meno tempo e per gli allenatori di perdere meno tempo con chi non ha voglia di dedicarsi!
Di Paolo Tondina:
Un problema dell’allenamento è fare quello che si sta facendo, troppo facilmente siamo da un’altra parte.
Il riscaldamento lo facciamo a pezzetti, mentre facciamo velocità pensiamo al lavoro dopo, nel lavoro centrale pensiamo a quanto è lungo, negli esercizi ci rilassiamo, nelle gambe ci tiriamo alla corsia e facciamo bracciate, nelle braccia facciamo resi, nel defaticamento stiamo fermi perché tanto non serve a niente.
Poi pensiamo che l’allenamento sia un peso ma non è l’allenamento ad essere un peso ma il non allenamento, il tempo sprecato, la mancanza di un oggetto su cui lavorare, cioè da modificare per farlo diventare bello.
Occorre svuotare la coppa per riempirla, questo è l’atteggiamento che l’atleta deve tenere, ma è anche quello che da significato all’azione, valore al tempo, piacere nella pratica (non può piacere a nessuno pulire il pavimento grattando a caso con le unghie, ma usare un buon detersivo, un bella macchina pulitrice e vederlo splendere alla fine è una soddisfazione possibile a tutti che rende il lavoro attraente).