” Che il mio destino fosse quello di giramondo, era chiaramente scritto nelle stelle , quando venni alla luce quel 25 Settembre del 1993 a Johannesburg, Sud Africa, da mamma italiana e papa’ greco. Per suggellare la mia internazionalità’, ho pensato bene di tatuarmi le tre bandiere sulla schiena, perché’ sento fortemente in me le tre culture, così’ diverse tra di loro ma che mi hanno, ognuna a modo proprio, aperto la mente e plasmato in quel che sono oggi: determinato e forte caratterialmente come la terra africana, solare , orgoglioso dei miei natali e rispettoso delle altrui culture nel vero spirito italo-greco.
Il mio rapporto con l’ acqua e’ stato amore a prima vista: si può’ dire che stavo meglio in acqua che non sulla terra ferma. Ho cominciato a nuotare all’ eta’ di 11 anni con Dean Price (allenatore di Mandy Loots, 4 volte alle Olimpiadi e detentrice ancora del record sud africano sulla distanza dei 100 farfalla). Ed e’ con lui che ho gareggiato la prima volta sulla distanza che e’ poi rimasta la mia favorita: 1500 stile libero.
In Sud Africa, siamo abituati ad allenarci in maniera spartana: sveglia alle 4.15 a.m., colazione veloce, per essere in acqua alle 5 a.m., allenamento in piscina scoperta che sia estate o inverno poco importa (a Johannesburg, la temperatura invernale a quel’ ora del mattino non supera i 2/3 gradi) , allenamento fino alle 7 e pronti per la scuola. Alle 15, di nuovo in piscina fino alle 17. Ripensando a quel periodo, non cambierei proprio nulla; tutti i sacrifici che ho sostenuto, appoggiato dalla mia famiglia, posso dire che hanno temprato la mia mente e mi hanno fatto capire che amavo veramente il nuoto.
La prima esperienza internazionale e’ impressa nella mia mente come poche altre gare: grazie a Andrea di Nino, ebbi l’ occasione di nuotare la mia prima Amsterdam Swim Cup. L’ emozione che provai a dividere la stessa corsia di riscaldamento con il mio idolo, Milorad Cavic, con Fabiola Molina e tanti altri e’ ancora palpabile in me. Ero il “piccoletto” ma fui trattato come uno di loro; imparai tantissimo e da allora le gare in Olanda sono rimaste le mie preferite.
Quell’ anno nuotai per la prima volta l’ Akropolis Grand Prix ad Atene come componente della Nazionale Greca Juniores. Ero finalmente accanto al grande Ianniotis e mi misi in testa di batterlo nella gara dei 1500. Inutile dire che dopo appena 200 mt, fui severamente castigato!!! Ma ebbi l’onore di condividere il podio con lui, grande esempio di professionalita’ sportiva e di motivazione atletica.
Al mio rientro in Sud Africa, mi trasferii a Durban e andai ad inforltire la scuderia di Graham Hill (allenatore del grande amico Chad Le Clos); a Graham devo il mio salto di qualita’. Quell’ anno andai a Belgrado a rappresentare la Grecia agli Europei Juniores.
Il mio spirito da globe trotter, pero’, ardeva sempre più’ forte: leggevo di Luca Ferretti e della grande scuola fondisti di Livorno. Bagagli in mano, nel 2012, non ancora diciottenne, presi la grande decisione di trasferirmi in Italia alla Nuoto Livorno. All’ inizio non fu’ affatto facile: parlavo italiano ma non capivo il linguaggio tecnico, allenamenti completamenti nuovi, tecniche nuove, amici nuovi e modo vita completamente diverso da quello sudafricano.
Ma, la parola “rinuncia” non e’ mai apparsa nella mia mente.
Vado avanti ponendomi obiettivi sempre nuovi e sempre più’ alti. Con l’ occasione, voglio ringraziare Carlo Chelli e Stefano Franceschi che mi hanno dato la possibilità’ di allenarmi con la NL anche se appartengo alla Nazionale Greca e un grazie ai miei compagni di squadra, Federico Turrini, Luca Ferretti, Martina De Memme, Nicola Bolzonello, Giulia De Fusco e Chiara Masini Luccetti.
Il mio prossimo tatuaggio? Non si dice, sarà’ una sorpresa!
Nico Manoussakis