Barcellona 2013
Nuoto day 6:il report di Cristina Chiuso
Tre record del mondo nella stessa giornata e’ un evento che, dopo aver mandato in soffitta i costumoni, non credevo avrei potuto facilmente raccontare. Mi sbagliavo. E’ il nuoto femminile quello che sta cambiando faccia, quello che sta costruendo il suo futuro attraverso i volti di baby campionesse dal talento sovrumano. Sono state ancora una volta loro le protagoniste di questa penultima giornata, loro con i loro nuovi record del mondo.
Aveva cominciato questa mattina Yulia Efimova ad aprire le danze e a sorprendere, e sorprendersi, con il record del mondo dei 50 rana 29.78. Batteria nuotata spalla a spalla con l’ex detentrice e sua compagnia di squdra Jessica Hardy. Era facile pero’ immaginare che il record fosse destinato a durare molto poco viste le caratteristiche da marziana di Ruta Meilutyte. E cosi’ e’ stato. Sono bastate poche ore perche’ la lituana scendesse in acqua per abbassare ulteriormente il limite e portarlo a 29.48.
La partenza di Ruta e’ fulminante. Il suo tempo di reazione e’ sempre inferiore ai 60 centesimi, a occhio nudo potrebbe anche sembrare falsa per quant e’ il vantaggio che, con un unico dettaglio tecnico, acquista sulle avversarie. Queste erano solo le semifinali, nella finale si correra’ per l’oro e si sa il 50 e’ una gara strana, ma la Meilutyte sembra difficilmente battibile.
Anche il terzo record del mondo era stato ampiamente pronosticato, ma un conto e’ averlo nelle proprie possibilita’, un altro stabilirlo. Scendere sotto 8.14.10 era nelle corde di Katie Ledecky, ora e’ nel suo palmares. Non un primato sgretolato, come e’ stato nei 1500, ma solo ritoccato di qualche decimo 8.13.86, ma il vero limite dell’americanina sembra essere molto piu’ basso. Passa ai 400 con un tempo piu’ alto del passaggio dei 1500 e si limta a partire agli ultimi 200 metri staccando la Friis, che fino a quel punto aveva condotto la gara. Anche l’ultimo cento e’ piu’ alto della chiusura sulla distanza piu’ lunga , ma il pronostico e’ rispettato. Lotte Friis arriva seconda in 8.16.32, anche da lei mi sarei aspettata un crono piu’ veloce visto il passaggio a 8.17 nel miglio. Terza nuovamente la neozelandese Lauren Boyle con 8.18.58.
Ledecky rientra negli States con 4 ori, due record del mondo e una miglior prestazione al mondo con i costumi in tessuto. A Londra era tra le rivelazioni ora e’definitivamente consacrata.
Nella finale degli 800 Martina De Memme non riesce mai ad entrare in gara, passaggi troppo veloci per le sue abitudini e nessun punto di riferimento. Finisce ottava in 8.37.29, un’altra Martina rispetto a quello che aveva fatto vedere nell’ultimo mese. Il suo mondiale e’ comunque molto positivo, ma se vuole imparare a sognare in grande deve abituarsi a cambiare tattica e a nuotare sul suo ritmo e non su quello delle avversarie. La stanchezza spesso e’ una condizione mentale e non fisica.
La serata era cominciata con la finale dei 50 delfino femminile, vinta dalla danese Janette Ottesen sulla cinese Ying Lu e su Ranomi Kromowidjojo. Ranomi sale sul podio mondiale alla sua prima presenza a livello internazionale nel delfino lasciando fuori Francesca Halsall. Per la Gran Bretagna si prospetta sempre piu’ un mondiale con zero medaglie. Le loro ultime speranze sono affidate proprio alla Halsall che deve ancora nuotare la finale dei 50 sl.
Finale che invece e’ stata nuotata oggi per il settore maschile con la vittoria di Cesar Cielo.
Il brasiliano si conferma campione del mondo per la terza volta consecutiva e scoppia in lacrime al suono dell’inno.
I brasiliani esprimono sempre le loro emozioni, se poi si pensa che Cielo negli ultimi dodici mesi ha perso un titolo olimpico e subito un intervento chirurgico al ginocchio, il suo stato emotivo diventa ancora piu’ comprensibile.
Secondo una delle nuove stelle della velocità Vladimir Morozov, terzo George Bovell. Fuori dal podio l’oro olimpico Florent Manudou.
La finale dei 200 dorso era uno di quegli appuntamenti dal risultato scontato. Nessuno in questo momento puo’ competere con Missy Franklin su questa distanza. Diventa sempre una lotta in solitaria contro il cronometro.
Questa volta ha vinto il tempo e la ragazzona americana non si e’ neppure avvicinata al suo record del mondo.
Nel suo personale medagliere sale a quota 5 ori e manca ancora la staffetta 4×100 mista.
Alle altre finaliste non e’ rimasta che la lotta per argento e bronzo vinti rispettivamente dal Belinda Hocking e Hilary Caldwell.
Quest ultima si migliora ancora tra semifinale e finale passando in questo campionato da un personale di 2.09 a 2.06.8.
Finale agrodolce quella dei 100 delfino uomini vinti nettamente da Chad Le Clos. Il sudafricano e’ indubbiamente l’erede di Michael Phelps anche se tecnicamente non assomiglia minimamente al kid di Baltimora. Secondo posto per Laslo Cseh, che riesce a non ritornare in patria a mani vuote, terzo Konrad Czerniak. Matteo Rivolta chiude in settimo posto a 1 centesimo dal record italiano e 19 dal bronzo. La medaglia non era lontana ma i 100 delfino sono stati una delle finali piu’ combattute di questo campionato dove anche un atleta fuori dal comune come Ryan Locthe non e’ riuscito a salire sul podio. Da qui si parte verso Rio.
Nella semifinale dei 50 stile donne il miglior crono e’ di Cate Campbell che ritocca il suo primato in tessutto e nuota in 24.19. Contrariamente al settore maschile, dove erano molti gli over trenta , inella finale femminile ci sara’ anche una diciassettenne, Manuel Simon. Da una attenta analisi sembra sempre piu’ evidente come i due movimenti vadano gestiti in modo diverso. Non per niente da sempre la squadra Usa ha un responsabile femminile e uno maschile.
Fuori dalla finale dei 50dorso uno dei favoriti, David Plummer, che scivola in partenza e finisce sedicesimo. Primo tempo per Camille Lacourt. Senza l’americano in gara la doppietta francese potrebbe riuscire. Io sportivamente tifero’ Grevers.
Cristina Chiuso per Swimming Channel