18 NOVEMBRE 2013 Una data che difficilmente la Sardegna dimenticherà.

Gruppo Ufficiali Gara per la Sardegna in occasione del 9° Gran Premio D'Italia a Viareggio
Gruppo Ufficiali Gara per la Sardegna in occasione del 9° Gran Premio D’Italia a Viareggio

18 NOVEMBRE 2013

Una data che difficilmente la Sardegna dimenticherà.

Il ciclone Cleopatra ha solcato trasversalmente la regione causando devastazione dappertutto, specialmente nell’oristanese, nel nuorese fino a colpire nel modo più violento la città di Olbia in cui c’è stata la maggior concentrazione di danni e purtroppo di morti.

A ripensarci bene, quel lunedi pomeriggio, mentre tanti telegiornali parlavano di catastrofi io ho esclamato tra un allenamento e l’altro: “ma dove la vedono tutta questa catastrofe?”, pensavo fosse la psicosi lanciata dai media ma purtroppo mi sbagliavo, ignaro di ciò che stava accadendo fuori dalla mia città pensavo che le foto e i video del lungomare Poetto di Cagliari sommerso fossero il peggio, mi sbagliavo e ne sono profondamente dispiaciuto.

Adesso dopo una settimana passata ad organizzare la raccolta aiuti per la mia gente anche durante le gare di Viareggio e dopo aver visto di persona ieri le zone colpite non mi resta che tenere conto di un aspetto che nel quotidiano sfugge ma che è di fondamentale importanza, sono stato molto fortunato, io e la mia famiglia, se quel ciclone fosse passato sopra Cagliari ora potrei non essere qui a scrivervi, non eravamo preparati e io per primo minimizzavo.

Per questo ora più che mai non posso stare a guardare, per questo sento la forte necessità di fare qualcosa, ciò che i media fanno vedere è nulla rispetto alla realtà e ne a me ne alla popolazione sarda importa di chi sia ora la colpa, quello che ora è importante è aiutare la gente che ha perso i propri cari, che ha perso la casa, la propria attività, che ha perso tutto, il resto sono chiacchiere solo per fa audience e comunque in questa Italia alla fine prima che qualcuno venga punito per le malefatte ci passa una vita, si fa prima a morire.

Di solito i nuotatori si autodefiniscono UNA SPECIE DIVERSA.

Noi nuotatori siamo tra gli sportivi che conoscono bene la fatica e il sacrificio e forse per questo abbiamo la capacità di comprendere e saper apprezzare determinate cose che ai tanti, nel caos globale sfuggono.

Non posso non essere fiero e orgoglioso dei tanti atleti giovani e meno giovani, dei colleghi, dei dirigenti, dei genitori, degli amici, dei giudici di gara, che in questa settimana e durante il Gran Premio D’Italia si sono dimostrati affettuosi e solidali nei nostri confronti, dai master agli assoluti ai giornalisti, sms, mail, twitter, facebook, abbracci, strette di mano, sorrisi, sguardi, pacche sulla spalla, le foto con i 4 mori, ogni gesto è stato ben percepito da me e con me io lo porto in giro tra la mia gente a testimonianza che quello che si dice di noi è vero, siamo diversi.

Sarà fondamentale che tutto questo continui, che come spesso accade non ci si dimentichi dopo due settimane, perchè se da una parte la gente sarda è orgogliosa da morire dall’altra bisogna ammettere che per risollevarci abbiamo bisogno di aiuto.

NON LASCIATECI SOLI.

A nome mio e della mia gente sarda vi ringrazio di cuore per l’affetto e il supporto dimostrato da tutti voi!

Il mondo del nuoto si è dimostrato veramente UNA SPECIE DIVERSA e di questo ne sono orgoglioso, grazie di cuore.

Corrado Sorrentino

Corrado Sorrentino

Corrado Sorrentino

 

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